La scelta del Notaio
LA SCELTA DEL NOTAIO
Vai a:
La scelta del Notaio
A chi spetta la scelta
Il Notaio è un pubblico ufficiale, e come tale deve mantenere una condizione di assoluta imparzialità rispetto alle parti dell'atto, al fine di goderne la piena fiducia.
Il Notaio deve pertanto potere liberamente svolgere la propria funzione in assoluta indipendenza, senza essere vincolato a soggetti che ne potrebbero condizionare l'imparzialità a danno del cliente debole od occasionale. Nel sito del Consiglio Nazionale del Notariato il suddetto concetto è efficacemente sintetizzato nel motto "Il Notaio - dalla tua parte, sopra le parti".
Nella pratica, secondo una prassi consolidata, la scelta del Notaio spetta alla parte tenuta al pagamento degli onorari e al rimborso delle spese anticipate dal Notaio (ad esempio, all'acquirente in un contratto di compravendita, al mutuatario in un contratto di mutuo).
La scelta del Notaio non deve dunque essere imposta né da soggetti estranei all'atto (professionisti, agenti immobiliari, mediatori creditizi) né dal contraente che non ne sostiene le spese (banche, imprese costruttrici). Non è dunque concepibile il cosiddetto "Notaio convenzionato" del contraente forte (Notaio della banca, dell'impresa, dell'agenzia immobiliare). Il codice deontologico notarile infatti, per i motivi di imparzialità ed indipendenza sopra esposti, proibisce qualunque forma di "convenzione" del Notaio con altri soggetti. Un Notaio "convenzionato", pone seri e fondati dubbi circa la sua imparzialità e capacità di resistere alle pressioni della parte forte, a danno del cliente debole od occasionale.
Ciò non significa, peraltro, che sia proibito all'impresa costruttrice od alla banca di indicare il nominativo del Notaio: tale indicazione può infatti essere finalizzata ad un risparmio di tempi e costi qualora, ad esempio, un dato Notaio sia già in possesso di tutta la documentazione necessaria per la redazione dello stipulando atto. L'impostante è però che tale indicazione rimanga solo un suggerimento, e che la parte che sostiene le spese notarili (specie se contraente debole od occasionale) rimanga assolutamente libera di effettuare una diversa scelta.
Come scegliere il Notaio
La scelta del Notaio non dovrebbe essere determinata esclusivamente dal costo della prestazione notarile.
Contrariamente ad un'opinione purtroppo diffusa, infatti, i notai non sono intercambiabili. La scelta del Notaio dovrebbe basarsi sui criteri della reputazione, della preparazione, della fiducia nel professionista e, soprattutto, della sua disponibilità: la possibilità di incontrare di persona il Notaio anzichè un impiegato dello studio può comportare rilevanti conseguenze, evitando scelte non appropriate, e può consentire di ottenere rilevanti risparmi fiscali od evitare inutili esborsi di tasse, ed avere la certezza che la propria pratica sia stata valutata correttamente sotto tutti gli aspetti fiscali, giuridici e personali (ad esempio: verifica della spettanza delle agevolazioni fiscali in rapporto alla effettiva consistenza del bene ceduto ed ai requisiti soggettivi delle parti, sussistenza di credito di imposta, regime fiscale del cedente, valutazione di eventuali plusvalenze tassate, presenza di provenienze donative, trascrizione di passaggi a causa di morte, e quant'altro).
E' evidente che un professionista che abbassa i prezzi deve necessariamente dedicare minor tempo a ciascun cliente, offrendo così una prestazione più frettolosa e scadente. Un prezzo troppo basso significa inevitabilmente uno scadimento della qualità della prestazione ed il suo svolgimento da parte di persone diverse e meno qualificate del professionista Notaio. Ci rivolgiamo al medico che ci fa pagare di meno e magari delega le visite al suo infermiere, oppure preferiamo il medico che ci da più fiducia e ci visita personalmente? Anche l'opera del Notaio, come quella di un medico, in quanto entrambi professionisti, può essere di una delicatezza estrema, e comporta spesso l'intervento su beni e diritti di importanza fondamentale per le parti (si pensi all'acquisto di una casa di abitazione utilizzando i risparmi di una vita, oppure impegnandosi con un mutuo ventennale; l'avvio di una società per esercitare il proprio lavoro e la propria impresa; la divisione di una patrimonio familiare ereditato, e quant'altro).
Le pratiche notarili, in quanto prestazioni intellettuali, non si pagano "a forfait" e non è applicabile il criterio della "migliore offerta", come se fosse un qualsiasi prodotto o servizio, acquistabile nel bancone di un supermercato, ed immediatamente valutabile. La "migliore offerta" notarile professionale non è quella al prezzo più basso, bensì quella che offre il servizio più completo, la migliore qualità e la più alta affidabilità. D'altra parte, nessun Notaio potrà fare "sconti" sulle imposte e tasse. Queste, infatti, sono il risultato di un obiettivo calcolo matematico e rappresentano, normalmente, la maggior parte dei costi notarili. Allora, si capisce come eventuali "sconti" concessi sull'onorario, potranno incidere solo in una misura proporzionalmente minima rispetto al costo complessivo (anticipazioni ed onorari) dell'atto a carico del cliente.
In buona sostanza è legittimo ritenere che minori introiti siano sostenibili solo a fronte di una prestazione incompleta sia nella fase preliminare che nelle fasi successive, e che il risparmio apparente da parte del cliente venga compensato da un servizio meno costoso proprio in quanto "frettoloso" se non incompleto.
Ai fini di un confronto dei costi è pertanto necessario tener conto del modo in cui i vari notai svolgono la loro attività ed in particolare del tempo che dedicano al rapporto personale con i clienti. Di regola, si dovrebbe tener conto:
- del tempo che il Notaio dedica personalmente ai clienti per accertare la loro volontà e lo scopo pratico che intendono raggiungere;
- della sua capacità di consigliare i clienti e di orientarli in modo che la forma e il contenuto dell'atto notarile siano quelli che meglio realizzino i loro interessi, in vista del risultato pratico da essi voluto, anche al fine di ridurre i costi fiscali;
- del modo in cui egli esercita la professione ed osserva le norme di legge e del codice deontologico: ed in particolare, della sua correttezza, diligenza e preparazione professionale, nonché dell'efficienza dell'organizzazione del suo studio.